Italo Calvino, nel 1985, in Lezioni americane : sei proposte per il nuovo millennio, individua i criteri che caratterizzano la letteratura contemporanea : leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, coerenza. Queste qualità estetiche contraddistinguono le opere di Antonio Fumo Franco: leggero per l’ ironia con cui costruisce le sequenze degli fumetti, i “ piccoli fumi ”, rapido nel tessere la tela con colpi di spatola, esatto, nella realizzazione di equilibri formali e cromatici, visibile per i riferimenti simbolici e per la sensibilità emotiva, molteplice nell’ uso delle tecniche . La coerenza, perseguita dall’ artista, struttura gli impulsi di una creatività libera che dialoga con le ricerche formali inclini ai valori del colore, alla dissoluzione della forma, in un processo di astrazione, capace di purificare la realtà da sovrastrutture culturali ed interpretative. Wilhelm Worriger, in Astrazione ed Empatia, pubblicato a Monaco nel 1908, propone di affrontare la forma dal suo interno, scardinando i limiti della figurazione, per raggiungere un ‘ espressione plastica che descriva il rapporto tra il soggetto e l’ ambiente esterno. L’ astrazione risponde al canone estetico dell’ Einfühlung, empatia, intesa come corrispondenza emotiva tra l’ artista e la realtà rappresentata e la mancanza di evidenti riferimenti al dato reale è compensata dal rilevamento della dimensione interiore, rendendo visibile il sentimento vissuto. Procedere verso l’ Astrazione comporta un atteggiamento di sottrazione dalla realtà di elementi di incerta verità, per valorizzare la dimensione spirituale. Kandinskij, per primo, elabora in modo cosciente una pittura astratta, con l’ utilizzo del
colore, per esprimere le note emotive dell ‘ interiorità, assegnando al processo astrattivo un valore mistico, tanto da affermare di fronte al Pagliaio di Monet, all’ esposizione degli impressionisti francesi a Mosca, nel 1895, di fronte ad uno stile lontano dai canoni di classici principi figurativi
“ Tutte le cose mi svelavano il loro volto, la loro natura più intima, l’ anima segreta che tace più spesso di quanto non parli”. La ricerca artistica di Kandinskij raggiunge maturità teorica con la composizione dello “ Spirituale dell’ arte”, nel 1910, dove lo studio dei riflessi del colore , delle linee e dei punti, a livello percettivo, sul corpo e sull’ organismo umano, assume un significato scientifico, specificando le corrispondenze tra pittura, forma e suoni musicali. Quando il colore ed il gesto animano la pittura di Antonio Fumo Franco, prevale un distacco dalla riproposizione di elementi reali di immediata identificazione, elaborando una dimensione ulteriore rispetto a precise coordinate realistiche, pur mantenendo residui simbolici che sedimentano l ‘ esperienza.
Le macchie di colore si dispongono e si associano, secondo criteri di composizione ed armonia ed il colore ad olio spatolato si condensa, assegnando concretezza e matericità alle emozioni vissute, sintetizzate in frammenti cromatici di rossi sanguigni, blu cobalto , azzurri vitrei e pastosi, come ricordi di tramonti, inverni passati, stagioni trascorse e luoghi realmente conosciuti, dei quali rimane una traccia mnestica nella mente e nell ‘ occhio dell’ artista che compone liricamente spartiti di colore, ritmati da pause, vuoti di grigio e bianco che rafforzano l’ energia delle tinte accese. Tra le opere che si iscrivono nel contesto pittorico appena descritto, si ricordino titoli come: Tramonto sul fiume Savone, Mar di Novembre Nebbie, La foresta ai confini del Lago, New York, Il pagliaccio non volle ridere, titoli che riflettono una sensibilità per l’ ambiente naturale ed urbano, imprimendo un file rouge che collega il linguaggio contemporaneo di matrice astratta, di Antonio Fumo Franco, alla tradizione pittorica campana del paesaggio elaborata durante l’ Ottocento.
Le cromie dei paesaggi della scuola di Posillipo, vicine alle ricerche dei macchiaioli toscani, interpreti di una cultura visiva impressionista, precedono le ricerche delle avanguardie del Novecento, nello studio del colore e della luce, elaborando risultati che sono antecedenti ai successivi interventi finalizzati a dissolvere la strutttura rigida della forma. Gli elementi simbolici si raggrumano nelle concrezioni di colore, lasciando intravedere a volte sagome, segmenti modulari,
disponendo l’ impressione di uno schema conpositivo. Nel contesto delle teorie della Gestalt, Kohler afferma che nella percezione l’ insieme ha un significato superiore rispetto alle singole parti e la configurazione determina una riproposizione della realtà , mediata da un insight interpretativo che supera l’ evidenza dell’ oggetto da configurare ed, in questo senso , le opere di derivazione astratta, non avendo nella produzione
di Antonio Fumo Franco, una salda struttura geometrica, possono essere sottoposte ad una lettura gestaltica, anche su di un piano psicologico, come se i segmenti di colore fossero il risultato di una scomposizione dell’ esperienza sensibile ed emotiva, prima dell’ intervento organizzatore della ragione. La presenza di uno schema compositivo che controlla le emergenze materiche di colore, non consente di ricondurre questa produzione nel contesto della ricerca informale e l’ andamento ordinato delle spatolature appare lontano da un caotico disporsi del colore, come avviene nel contesto di una pittura di gesto come l’ Action Painting e nella pittura di Jackson Pollock.
Giuseppe Giovanni Blando